Perchè Sicilialibera. Noi siciliani onesti, sentiamo l'esigenza di essere governati da una nuova classe dirigente. Noi siciliani onesti , siamo stanchi di politici mafiosi e corrotti. Noi siciliani onesti , vogliamo il risveglio della nostra bella isola.
domenica 31 ottobre 2010
GRAZIE.......MA SONO CRISTIANA!!!
VOLEVO RICORDARE AI NOSTRI AMICI ,DI RISPETTARE LA TRADIZIONE DEL 2 NOVEMBRE . IN SICILIA " I MORTI" SI RICORDANO CON LA TRADIZIONALE VISITA AL CIMITERO E CON L'ANTICA USANZA, DI FAR TROVARE AI PIU' PICCINI ALCUNI DONI E I DOLCI TIPICI CHE SONO , LA FRUTTA DI MARTORANA E I PUPI DI ZUCCHERO. OGGI SI E' SOLITI FESTEGGIARE HALLOWEEN, UNA FESTA PAGANA CHE NON E' NELLE NOSTRE TRADIZIONI. LA COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI E' UNA RICORRENZA CRISTIANA, CHE HA COME MESSAGGIO LA CONTINUITA' TRA LA VITA E LA MORTE. PURTROPPO NOI ITALIANI, SIAMO "ESTEROFILI", VALORIZZIAMO GLI USI E I COSTUMI DELLE ALTRE NAZIONI, DIMENTICANDO LE BELLISSIME E SIGNIFICATIVE NOSTRE TRADIZIONI! QUINDI ABBASSO HALLOWEEN......E VIVA " A FESTA DI MORTI"!
martedì 26 ottobre 2010
lunedì 25 ottobre 2010
ROBERTO FORMIGONI NASCITA FLI NON UTILE
Ritengo non utile la costituzione di un nuovo movimento politico come Fli, ma è un fatto e quindi ne terremo conto. Il centrodestra sta governando bene tantissime realtà della nostra regione e del Paese e continueremo su questa strada.
Ignazio La Russa Apre la campagna elettorale di Formigoni. "Dolore per le condizioni in cui versa la Sicilia."
«Da siciliano, ma milanese d’adozione, vi dico che quando torno nella mia terra, provo un senso di dolore nel vedere le condizioni in cui versa la mia regione, ma ho anche un sussulto di orgoglio per come la Lombardia invece abbia saputo essere il motore trainante dell’Italia e non solo. E tutto questo è stato possibile grate a te, Roberto, e a tutti i tuoi collaboratori».
Queste le parole dell’onorevole Ignazio La Russa, coordinatore nazionale Pdl, pronunciate dal palco del Dal Verme di Milano, per l’apertura della campagna elettorale del Pdl lombardo. La Russa si riferisce in particolar modo al modello sanitario lombardo che, sottolinea «ha raggiunto livelli di massima eccellenza, permettendoci di spazzare via anche in questo settore la sinistra»
Queste le parole dell’onorevole Ignazio La Russa, coordinatore nazionale Pdl, pronunciate dal palco del Dal Verme di Milano, per l’apertura della campagna elettorale del Pdl lombardo. La Russa si riferisce in particolar modo al modello sanitario lombardo che, sottolinea «ha raggiunto livelli di massima eccellenza, permettendoci di spazzare via anche in questo settore la sinistra»
domenica 24 ottobre 2010
ANCORA EPISODI DI CORRUZIONE NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI.
«Gli episodi di corruzione e dissipazione di risorse pubbliche, talvolta di provenienza comunitaria – ha detto ieri Giampaolino, PRESIDENTE DELLA CORTE DEI CONTI, – persistono e preoccupano i cittadini ma anche le istituzioni, il cui prestigio e affidabilità sono messi a dura prova da condotte individuali riprovevoli».
sabato 23 ottobre 2010
LETTERA A GIOVANNI FALCONE
23 maggio 1992, autostrada A29 Palermo-Trapani svincolo di Capaci. Cinque quintali di tritolo esplodono per ordine di Toto’ Riina, per mano di Giovanni Brusca.
Si spegne per sempre, senza possibilità di appello, la vita di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e della scorta.
Giovanni Falcone ha sacrificato la sua vita per lo Stato, era un’anomalia palermitana, era uno spietato persecutore del crimine organizzato, sentiva il bisogno di lottare contro la mafia, sentiva la necessità impellente di sacrificarsi alla causa.
Giovanni Falcone aveva un senso del dovere smisurato, credeva nella possibilità di liberare quella sua disgraziata terra dal cancro della mafia, credeva nella possibilità di costruire una società giusta, una società in cui lo stato sarebbe stato in grado di proteggere i propri cittadini e la credibilità delle proprie istituzioni.
Diceva: “Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell'esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell'amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere”.
Si spegne per sempre, senza possibilità di appello, la vita di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e della scorta.
Giovanni Falcone ha sacrificato la sua vita per lo Stato, era un’anomalia palermitana, era uno spietato persecutore del crimine organizzato, sentiva il bisogno di lottare contro la mafia, sentiva la necessità impellente di sacrificarsi alla causa.
Giovanni Falcone aveva un senso del dovere smisurato, credeva nella possibilità di liberare quella sua disgraziata terra dal cancro della mafia, credeva nella possibilità di costruire una società giusta, una società in cui lo stato sarebbe stato in grado di proteggere i propri cittadini e la credibilità delle proprie istituzioni.
Diceva: “Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell'esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell'amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere”.
Era un uomo d’onore, riusciva ad attirare a sé le persone, le calamitava. Giovanni Falcone ha avuto il coraggio di portare avanti una lotta pericolosa, sapendo perfettamente che la sua esistenza sarebbe rimasta segnata per sempre. Giovanni Falcone è morto ammazzato dalla mafia, abbandonato dallo stato, ossia da chi avrebbe dovuto proteggerlo. Dal maxiprocesso in poi Giovanni Falcone è stato lasciato sempre più solo a combattere un nemico troppo grande anche per la sua straordinaria lungimiranza e decisione. E’ stato lasciato solo perché credeva nella possibilità reale di sconfiggere la mafia, credeva nella possibilità di estirpare il marcio, credeva soprattutto nella necessità di provocare l’allontanamento dello stato dall’antistato. Credeva nel dovere, nel risultato, nell’abnegazione, nel sacrificio. Giovanni Falcone ha passato notti senza dormire per lo Stato, ha vissuto nell’isolamento per lo Stato, pagandosi le spese per il vitto. Giovanni Falcone ha sopportato le infamità di quanti vedevano nella sua figura un pericolo reale, una forza catalizzatrice capace di sconfiggere la corruzione dello stato, Giovanni Falcone è morto per lo Stato italiano, è morto perché noi potessimo vivere in una società libera dalle metastasi della criminalità organizzata, è morto per garantire che la giustizia facesse il suo corso.
Diceva: “la mafia non è affatto un fenomeno invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine”. Viviamo come se Lei fosse ancora qui, costretti a combattere contro un fenomeno che ci fa sentire inermi, sconfitti ogni giorno di più. Sono passati sedici anni da quel maledetto giorno del maggio 1992 giorno della strage di Capaci, la mafia esiste ancora ed esisterà ancora a lungo. Esistono ancora i corrotti, i collusi, gli uomini di stato senza coscienza che inneggiano all’eroismo di un mafioso senza neanche avere l’accortezza di sputarsi in faccia al mattino.
Sono tempi difficili Giovanni, sono passati sedici anni dalla Sua morte ed è cambiato tutto e non è cambiato nulla, le stesse logiche di sopraffazione governano questo paese, attaccare un politico significa sottoporsi alla gogna mediatica, essere etichettati come criminali, falsi, sovversivi. Del resto lo Stato italiano non è mai stato in grado di proteggere i suoi cittadini, soltanto i suoi assassini.
La mafia esiste ancora, controlla esattamente ogni aspetto della vita di questo paese, ma ha allargato la visuale, ora punta i mercati globali e sembra essere diventata qualcosa di cui non tener più conto, neppure in campagna elettorale.
La mafia esiste ancora, controlla esattamente ogni aspetto della vita di questo paese, ma ha allargato la visuale, ora punta i mercati globali e sembra essere diventata qualcosa di cui non tener più conto, neppure in campagna elettorale.
Esiste ancora chi, come Lei, è costretto a vivere sotto scorta, perché ha avuto il coraggio di alzare la voce, di denunciare, di raccontare i fatti. Esistono ancora magistrati impegnati, costretti a pagarsi la benzina, poi fatti fuori dal politico di turno e abbandonati dal sistema.
Esiste ancora chi ricorda Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, chi cerca ogni giorno di raccontare la Sua storia, di diffondere il Suo messaggio. Esiste ancora chi vuole provare a lottare senza risparmiarsi per provare a cambiare lo stato di cose attuali, esiste ancora chi crede nel senso del dovere, nella possibilità di poter affermare, un giorno, che il Suo sacrificio non è stato vano.
Il 23 maggio del 1992 è morto un uomo di Stato, un eroe, circondato da chi fino all’ultimo è rimasto al suo fianco per proteggerlo. Un uomo d’onore tra uomini d’onore. Il Suo ricordo vive nella nostra lotta, nella nostra voglia di credere che tutto questo un giorno finirà tra le pagine di storia, pagine su cui noi incideremo il Suo nome. Onore a Lei Giovanni, noi non la dimenticheremo.
JOVANOTTI CONTRO LA MAFIA....TESTO......SCRITTO IN MEMORIA DI GIVANNI FALCONE
- MIGLIAIA di ragazzi in piazza a Palermo un saluto alla bara del giudice Falcone, hanno bisogno di una risposta. Hanno bisogno di protezione. I ragazzi son stanchi dei boss a potere; i ragazzi non possono stare a vedere, la terra sulla quale crescerà il loro frutto bruciato ed ad ogni loro ideale distrutto. I ragazzi denunciano chiunque acconsenta col proprio silenzio un'azione violenta. I ragazzi son stanchi e sono nervosi, in nome di Dio a fanculo i mafiosi. I ragazzi denunciano chi guida lo stato per non essersi mai abbastanza impegnato, a creare una via per chi vuole operare, senza esser costretto per forza a rubare, per creare una via per gli uomini onesti, per dare ai bambini valori robusti che non crollino appena si arriva ai 18, accorgendosi che questo mondo è corrotto.
Lettera a Paolo Borsellino
CARO PAOLO, DA QUANDO TU E GIOVANNI SIETE ANDATI VIA SONO PASSATI DICIOTTO ANNI. NOI SICILIANI ONESTI , SENTIAMO MOLTO LA VOSTRA MANCANZA, E IL DOLORE PER IL VOSTRO BARBARO ECCIDIO NON PASSERA' MAI. NON CI SONO PIU' LE LENZUOLA AI BALCONI, E LE COSE , IN QUESTA TERRA, NON CAMBIANO COSI' FACILMENTE. IO LO SO, CHE DICEVI DI AVERE FIDUCIA NEI GIOVANI, MA IN SICILIA DI GIOVANI NE SONO RIMASTI POCHI, MOLTI SONO ANDATI VIA PER LA MANCANZA DI LAVORO. PERO', NONOSTANTE TUTTO NON MI SENTO DI MOLLARE E OGNI GIORNO , VADO AVANTI ASSIEME A MOLTI MIEI CONTERRANEI SFIDANDO UNA MENTALITA' OMERTOSA CHE DILAGA SEMPRE PIU'. LA GENTE E' SFIDUCIATA , MA IO PENSO, COME DICEVI TU, CHE LE COSE CAMBIERANNO, E CHE IN UN FUTURO NON MOLTO LONTANO, NOI SAREMO LIBERI VIVERE NELLA NOSTRA BELLA ISOLA. MAGARI IL CAMBIAMENTO LO VEDRANNO I MIEI NIPOTI, MA NON PER QUESTO NOI DOBBIAMO SMETTERE DI LOTTARE CONTRO LA MAFIA E LA ILLEGALITA'. TI ABBRACCIO CARO PAOLO, E NON FINIRO' MAI DI RINGRAZIARE TE, GIOVANNI E TUTTI GLI ALTRI EROI SICILIANI , PER IL SACRIFICIO DELLE VOSTRE VITE
Perchè Sicilialibera.
Noi siciliani onesti, sentiamo l'esigenza di essere governati da una nuova classe dirigente.
Noi siciliani onesti , siamo stanchi di politici mafiosi e corrotti.
Noi siciliani onesti , vogliamo il risveglio della nostra bella isola.
Noi siciliani onesti, vogliamo che i nostri figli non emigrino al nord perchè in sicilia non possono trovare lavoro .
Noi siciliani onesti , vogliamo un vero e sano federalismo.
Noi siciliani onesti, crediamo nelle nostre nuove generazioni.
Noi siciliani onesti, siamo ORGOGLIOSI DI ESSERE SICILIANI.
Noi siciliani onesti, vogliamo la nostra Sicilialibera.
Noi siciliani onesti , siamo stanchi di politici mafiosi e corrotti.
Noi siciliani onesti , vogliamo il risveglio della nostra bella isola.
Noi siciliani onesti, vogliamo che i nostri figli non emigrino al nord perchè in sicilia non possono trovare lavoro .
Noi siciliani onesti , vogliamo un vero e sano federalismo.
Noi siciliani onesti, crediamo nelle nostre nuove generazioni.
Noi siciliani onesti, siamo ORGOGLIOSI DI ESSERE SICILIANI.
Noi siciliani onesti, vogliamo la nostra Sicilialibera.
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